Com’è possibile non perdersi
quando ci sentiamo ridurre
a una sola condizione, circostanza, dolore?

Elena Cerkvenic affida a un memoir (disponibile in biblioteca, Meltemi, Milano 2024) il racconto del suo incontro improvviso e imprevisto, in età adulta, con la follia. Durante un corso di perfezionamento professionale all’estero irrompono psicosi deliranti, sindromi persecutorie, raptus… Inizia da lì un lungo viaggio interiore durante il quale Cerkvenic impara a mettere la propria malattia “all’angolo” e ad amarla come parte di sé.

Un incontro e una storia che ci riportano ai temi di Cos’è l’essere umano da necessitare cura? il convegno di Facoltà su Sal 8,15 del quale leggere gli atti in biblioteca (con uguale titolo, EDB, Bologna 2023).

Il racconto di Elena Cerkvenic mostra senza retorica che anche quando la follia sembra annichilire tutto c’è ancora spazio per una vita piena in cui poter pronunciare la parola felicità.

Sullo sfondo la Trieste di Basaglia nella quale al centro della relazione di cura c’è la persona umana, non la patologia, non la terapia farmacologica.

Incontriamo l’autrice nel terzo appuntamento del gruppo di lettura Cambiamenti

La introduce Bruna Zani, presidente dell’Istituzione Gianfranco Minguzzi
Dialogano con l’autrice
Caterina Bruschi (psichiatra, responsabile CSM Savena-Santo Stefano Azienda USL Bologna)
Lucia Luminasi (vicepresidente CUFO Bologna)
Claudia Antonini (coordinatrice del gruppo di lettura).

Nell’ambito del Festival della rete Specialmente in biblioteca, un appuntamento promosso dalla biblioteca della Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, dalla biblioteca della salute mentale e delle Scienze Umane Minguzzi Gentili, dalla biblioteca di Psicologia Silvana Contento Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di Open group.