La “Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna” è nata dalla richiesta, che i Vescovi dell’Emilia-Romagna hanno rivolto alla Congregazione per l’Educazione Cattolica il 28 gennaio 2002, anche a nome della Provincia domenicana di S. Domenico in Italia. I Vescovi erano mossi dalla convinzione del valore e dell’utilità, per le Chiese emiliane e romagnole, di una struttura accademica completa, capace di potenziare, unificandoli organicamente, i diversi centri di ricerca e d’insegnamento teologico già presenti in regione
La richiesta mirava a completare il cammino iniziato, subito dopo la ricostituzione della regione ecclesiastica Emilia-Romagna (8.12.1976), con la fondazione dello Studio Teologico Accademico Bolognese, eretto dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica con il decreto Petroniana metropolis, “nel seicento diciottesimo anno dalla fondazione della prima Facoltà Bolognese” (21.6.1978). I richiedenti lo Studio erano stati la Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna e la Provincia Utriusque Lombardiae dei Frati Predicatori. Lo S.T.A.B. fu abilitato a conferire, sia nella Sezione presso il Patriarcale Convento di S. Domenico sia in quella presso il Pontificio Seminario Regionale Benedetto XV, il Baccellierato e la Licenza in quanto aggregato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino in Roma.
A venticinque anni dall’inizio di quest’esperienza i Vescovi chiedevano alla Congregazione di avere a Bologna anche il Ciclo per il Dottorato, facendo partecipare attivamente tutti gli Studi teologici dell’Emilia-Romagna al passo definitivo dell’erezione d’una Facoltà regionale, capace di unificare organicamente le realtà accademiche esistenti. Gli altri Studi della regione, abilitati già da tempo a conferire il grado accademico di Baccellierato in teologia come affiliati a Facoltà di Pontificie Università romane, avevano mostrato, infatti, interesse ad entrare in un progetto unitario, destinato a rendere più compiuta la dimensione regionale. L’ideazione del progetto perciò ha visto coinvolti fin dalla prima proposta (inizio 1999) anche lo “Studio teologico interdiocesano di Modena-Nonantola, Reggio Emilia-Guastalla, Carpi e Parma” di Reggio Emilia (fondato il 1.10.1968), lo “Studio teologico S. Antonio” di Bologna, della Provincia di Cristo Re dei Frati Minori dell’Emilia-Romagna, lo “Studio teologico del Collegio Alberoni” di Piacenza, affidato alla Provincia Romana della Congregazione della Missione.
I motivi per chiedere l’erezione di una Facoltà teologica di carattere regionale erano molti. Spingevano in tale direzione la dimensione demografica dell’Emilia-Romagna e la presenza di numerosi studenti, provenienti anche da fuori regione, in tutti i centri universitari civili emiliani e romagnoli, in particolare in quelli di Bologna. Era inoltre chiara una tradizione universitaria antichissima (Bologna), antica (Ferrara, Modena, Parma, Piacenza), diffusa e in fase d’accresciuta espansione (Cesena, Forlì, Reggio Emilia, Rimini). La tradizione storica dello studio della teologia in regione, per altro, aveva conosciuto strutture universitarie ecclesiastiche di particolare antichità e valore, come lo “Studio Generale e Solenne” Domenicano (istituito nel 1248), la Facoltà teologica di Bologna, eretta da Innocenzo VI con la Bolla Quasi lignum vitae (21.6.1360) e gli “Studi” di Ordini religiosi in alcuni casi precedenti la stessa costituzione della Facoltà teologica.
La “Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna” è stata eretta dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, il 29 marzo 2004.