prof. Fausto ARICI

Il principio giustinianeo quod omnes similiter tangit ab omnibus comprobetur, inizialmente   concernente il diritto privato, ma ben presto applicato ad una gamma sempre più ampia di situazioni pubbliche, diviene col XIII secolo anche un imprescindibile principio del diritto canonico e del governo della Chiesa. La massima, evocata con sempre più insistenza, è consacrata in modo formale da Innocenzo III in un canone del Concilio Lateranense IV per poi essere confermata da Innocenzo IV nel suo Apparatus alle Decretali di Gregorio IX e, infine, inserita nel 1299 quale regola di diritto nel Corpus di diritto canonico da Bonifacio VIII. Sarà Yves Congar, con un celebre saggio apparso nel 1958, a farne un modello di decodificazione delle molteplici modalità collegiali/sinodali del funzionamento del governo ecclesiale, intuendo – fra l’altro – come la loro variegata prassi, lungo i secoli, rispecchi diversi modelli ecclesiologici. Dopo una previa e ampia analisi della complessa nozione di consilium, come virtù/dono del discernimento, della scelta e del comando, il corso si prefigge di analizzare e valutare la sostenibilità di questa connessione tra diverse prassi e diversi modelli teologici, ricorrendo a differenti esemplificazioni storiche, sino ad affrontare esempi e riflessioni teologiche a noi ben più prossime.