Descrizione
Teologia razionaleObiettivi
L’autoriduzione della ragione a razionalità tecnico-scientifica è forse uno dei fenomeni più evidenti del nostro tempo. Se all’interno delle scienze questa autolimitazione è in certo qual modo comprensibile e forse necessaria, la sua estensione fino alla configurazione di un unico modello di ragione ha avuto come conseguenza il confinamento degli interrogativi dell’uomo sull’esistenza in generale, sull’origine e il fine di essa, ad un ambito sentimentale del tutto separato dalla ragione stessa. A fronte di questo processo un duplice impoverimento: della ragione consegnata allo sfruttamento economico e alla strumentalizzazione della scienza per dinamiche di potenza; della fede, limitata ad un incomunicabile e privato sentimento soggettivo. Emerge da questa situazione la necessità di un rinnovato incontro tra la ragione la fede. Da un lato “il raggio della ragione deve allargarsi di nuovo”, in spirito di umiltà e di ricerca, per restituire l’uomo nella sua integralità di tensioni e interrogativi; dall’altro la fede, al di fuori delle rendite di posizione ereditate dal passato e della sua autocomprensione media come fides qua creditur, deve risalire di nuovo con coraggio metafisico al Fondamento della sua credibilità.
È in questo contesto problematico riguardante la ragione credente, che il celebre unum argumentum di Anselmo d’Aosta relativo all’esistenza di Dio e successivamente denominato “ontologico”, può fornire ancora oggi uno stimolo alla riflessione filosofica e teologica. Respinto da Tommaso d’Aquino e ritenuto valido da Bonaventura da Bagnoregio, l’argomento viene discusso, criticato o ripreso, tra gli altri, da Cartesio, Malebranche, Spinoza, Leibniz, Kant, Hegel, Schelling, Rosmini, dimostrando nei secoli una vitalità e una capacità di attrazione mai sopita e continuata anche nel pensiero del Novecento. Il corso si propone di fornire una ricostruzione dell’argomento a partire dal suo contesto originario nel pensiero di Anselmo d’Aosta. Ben lontano dal costituire una prova o peggio una dimostrazione dell’esistenza di Dio, l’accorgimento teoretico di Anselmo richiede un ampliamento della ratio nella direzione dell’intellectus, quindi di una libera intuizione partecipativa del nostro radicamento nella trascendenza.
Programma
Il corso si suddivide in tre parti: 1) la prima ha come obiettivo di tematizzare il senso complessivo dell’argomento anselmiano nel contesto generale del rapporto tra ragione e fede; 2) la seconda parte, dopo una breve introduzione generale al pensiero di Anselmo d’Aosta, si propone di avviare ad una lettura guidata dei capitoli salienti del Proslogion; 3) la terza intende proporre una discussione dell’argomento ontologico alla luce di alcune posizioni assunte nei confronti di esso nella filosofia contemporanea.
Docente
Nicola RICCI
Bibliografia
Per quanto riguarda il testo di Anselmo, si consiglia vivamente di ricorrere ad un’edizione con testo latino a fronte, ad esempio: Anselmo d’Aosta, Proslogion, Milano, Rizzoli, 1992; id., Monologio e Proslogio, Milano, Bompiani, 2002. Altri testi: J. Ratzinger, Fede, Verità, Tolleranza, Siena, Cantagalli, 2012, pp. 145-169; G. d’Onofrio, Vera philosophia. Studi sul pensiero cristiano in età tardo-antica, alto-medievale e umanistica, Roma, Città Nuova, 2013, pp. 213-242. Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso.