Descrizione

Teologia morale 1: Il fine ultimo, gli atti umani; le passioni, gli habitus; il peccato

Obiettivi

Questo corso mira alla conoscenza degli elementi richiesti da ogni atto umano in quanto tale: la determinazione del fine, la volontarietà, le esigenze della libertà (arbitrariamente ridotta a mera possibilità di agire senza pressioni interne ed esterne), le fonti della moralità dell’atto. Poi le passioni, ossia le reazioni affettive dell'appetito sensibile applicate analogicamente all'appetito intellettivo (la volontà) senza le quali la morale umana sarebbe disincarnata. Segue la considerazione dei principi interiori degli atti umani che si possono sviluppare come un potere prossimo di azione, ossia gli abiti, buoni o cattivi, naturali o soprannaturali. Infine va affrontata la realtà del peccato in generale e del peccato originale in particolare, con tutte le ripercussioni negative che esso comporta per la condizione umana.

Programma

Conviene seguire la prospettiva di san Tommaso che considera gli elementi richiesti da ogni atto umano. In primo luogo, l’attrattiva di una molteplicità di beni subordinati ad un bene che funge da fine ultimo capace di conferire un senso pieno alla propria vita. In secondo luogo, si passa all’analisi minuziosa dei singoli elementi richiesti dall’atto umano e dal suo svolgimento (individuazione di un fine, determinazione dei mezzi adatti e realizzazione concreta) richiedente la collaborazione alternata dell’intelligenza e della volontà; il medesimo atto viene poi colto nella sua formalità, ossia in ciò che lo rende morale o meno, buono o cattivo sia nella sua interiorità sia nella sua esteriorità.

Seguono in secondo luogo le passioni dell'appetito concupiscibile aventi come oggetto il bene o il male in generale e quelle dell'appetito irascibile con il suo oggetto proprio, ossia il bene o il male considerati come ardui; una particolare importanza riveste l’amore che si trova alla base di tutte le passioni.

Si passa in terzo luogo agli abiti, appunto buoni o cattivi, naturali o soprannaturali: la loro natura, il loro soggetto, le loro cause e la loro distinzione, poi le virtù e i doni dello Spirito Santo.

Infine viene esaminata la nozione di peccato, afferrabile dalla ragione ma anche rivelata e coinvolgente tutti gli esseri umani; dopo un esame delle fonti bibliche e magisteriali circa la sua realtà, la sua valenza strettamente teologica e la sua centralità nel mistero della Redenzione, occorre comprenderlo nei suoi elementi costitutivi e nelle sue cause sia interne sia esterne come pure in ciò che lo rende grave o meno. Oltre alla considerazione del peccato attuale, viene pure affrontata la dottrina del peccato originale commentata dalla Tradizione, approfondita dall’Aquinate e dall’elaborazione dottrinale posteriore; il racconto del libro della Genesi va infine interpretato con particolare riferimento alla sua matrice gnostica.

Docente

François DERMINE

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Vengono offerte delle dispense e si raccomanda la lettura dei testi di san Tommaso.