Descrizione

Seminario II interdisciplinare: Teologia e Letteratura

Obiettivi

Il seminario intende portare alla conoscenza degli studenti la riflessione teologica di uno dei più innovativi esponenti della scuola domenicana francese del XX secolo: Jean-Pierre Jossua «l’uomo che aveva tratto dalla letteratura una parte della sua sostanza viva e della sua riflessione sull’esistenza, e lo specialista di una teologia cristiana che pure voleva accordare alla modernità». Richiamandosi al pensiero di H. Bremond, tematizza l’attuale divorzio tra cristianesimo e cultura consumatosi con l’Illuminismo e ne prospetta un superamento. Un dato risulta chiaro e incontrovertibile: il problema è, in buona parte, linguistico. Quale linguaggio oggi è chiamato a esprimere il mistero e l’esperienza cristiani? A giudizio di Jossua, la separazione tra cultura e fede potrà essere superata solamente quando il linguaggio teologico e quello letterario potranno integrarsi in maniera naturale e spontanea. Il teologo domenicano prende le distanze da tutte quelle impostazioni che cercano corrispondenze esplicite o implicite tra la letteratura moderna e le questioni teologiche, tra poesia e dogmatica: per Jossua il contributo che la letteratura ha da offrire alla teologia non va ricercato innanzitutto nell’ordine delle concordanze tematiche, ma in quello della creatività linguistica, del vigore espressivo e dell’efficacia rappresentativa. Allora ciò che caratterizza la ricerca intellettuale del teologo di Le Saulchoir è l’attenzione al problema del linguaggio, inteso non solo come strumento di comunicazione e di espressione, ma soprattutto come luogo privilegiato della presa di coscienza di sé e del mondo, e della testimonianza di fede. Avvia dunque un itinerario alla scoperta «di ciò che rappresenta la creazione letteraria come avventura spirituale e come cammino per lo scrittore».

Programma

Il seminario prende avvio con la presentazione del pensiero di Jossua e di altri critici che lo hanno preceduto su questo cammino (H. Bremond, C. Moeller, H.U. von Balthasar, G. Pozzi, W. Ong, H.N. Frye, G. Steiner, F. Castelli, ecc.) per verificarne successivamente il portato ermeneutico e teologico in alcuni poeti e scrittori del
Novecento italiano: Eugenio Montale, Mario Luzi, Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino.

Docente

Gianni FESTA

Bibliografia

JOSSUA J.-P., Pour une histoire religieuse de l’expérience littéraire, 4 voll., Beauchesne, Paris 1985-2000; ID., La letteratura e l’inquietudine dell’assoluto, Diabasis, Reggio Emilia 2005; ID., «Esperienza cristiana e comunicazione della fede», in Concilium 9(1973)5, 99-113; JACQUEMONT P. – JOSSUA J.-P. – QUELQUEJEU B., Esperienza di fede, Cittadella, Assisi 1974; JOSSUA J.-P. – METZ J.B., «Teologia e letteratura. Con una lettera di Marie-Dominique Chenu», in Concilium 12(1976)5; BODRATO A., «Della ragion simbolica: Jean-Pierre Jossua, itinerario di un teologo», in Humanitas 41(1986), 593ss; FESTA G. (a cura di), «L’acqua di Rebecca. Ricerca di Dio e deserto dell’uomo nella letteratura del ’900», in Sacra Doctrina (Monografia) 4(2007); ID., Il discepolo e lo scriba: i «fondamenti invisibili» della poesia di Mario Luzi, ESD, Bologna 2013; D’ALESSANDRO F. – FESTA G. (a cura di), «La poesia scala a Dio: tra parola poetica e parola sacra», in Sacra Doctrina. Studi e Ricerche 56(2011); BAIONI P. (a cura di), I Domenicani e la letteratura (Biblioteca della «Rivista di Letteratura Italiana» 24), Introduzione di Carlo Delcorno, Pisa 2016, 143-161.