Descrizione

Ontologia e metafisica

Obiettivi

Il corso intende mostrare agli studenti la rilevanza della domanda metafisica per il pensare umano. La marginalizzazione del pensare filosofico a vantaggio della «ragione strumentale» (Fides et ratio 47) richiede un ripensamento disciplinare della metafisica, sia a livello di codice comunicativo che nella posizione degli argomenti specifici. L’esigenza di uno statuto ontologico del dialogo tra gli uomini e quindi della loro convivenza civile (e non solo), impone una nuova presentazione del «pensare nell’essere». In ascolto di alcuni autori (Hannah Arendt, Costanzo Preve e alcuni protosofi greci come Anassimandro, Eraclito e Parmenide), si tenterà un rinnovato accostamento alla domanda metafisica che sia in grado di illuminare la riflessione e l’azione, in un tempo in cui meditazione teologica, necessità della rifondazione dello «spazio politico», urgenze naturali del pensare umano ed «eventi» di dialogo/incontro/scontro tra donne e uomini di fedi diverse, si intrecciano con sempre maggiore e irreversibile frequenza.

Programma

L’impatto con il reale. Meraviglia e azione. La nascita. La morte. «Io» e «l’altro». Gli uomini, ovvero la «pluralità umana». La giustizia. Il debito. La pena e l’espiazione. La promessa e il perdono. L’ordine. Distinzione tra «inizio» e «principio». Ἀρχή, λόγος, μύθος agli inizi del pensare greco. Il pensare e la fede (FR 1-6). Senso e significato: ricerca religiosa e politica agli inizi del pensare greco. Pensare l’intero pluralmente. Destino e compito. Pensare e/è narrare.

Hannah Arendt e Anassimandro: l’amicizia civile e la necessità di un suo fondamento ontologico (cf. Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, nn. 390-392).

Eraclito e il suo «discorso». Il λόγος, l’opposizione polare e l’unitotalità. «La natura ama nascondersi». L’ultime harmonie.

Parmenide e la nascita della onto-logica: oltre la contrapposizione tra ἀλήθεια e δόξα, per una nuova interpretazione di «apparenza» e «apparire» (L. Ruggiu), senza cercare la «terza via» della Déa. Apriori teologico della metafisica, apriori antropologico della teologia.

Prospettive interpretative tra filosofia e teologia: il «sofianismo» come ascolto teologico dell’unitotalità protosofica (P. Florenskij e G. Biffi).

Avvertenze

Per sostenere l’esame sarà necessaria una conoscenza puntuale dei testi obbligatori in bibliografia. Sarà richiesta anche la lettura critica di uno dei testi a scelta libera in bibliografia.

Docente

Lino GORIUP

Bibliografia

Testi obbligatori per l’esame

Arendt H., Il pensiero secondo, a cura di P. Terenzi, BUR, Milano 2016; Paci E., Studi di filosofia antica e moderna, Paravia, Torino 1949, 1-55; Goriup L., Il tempo di un concerto (pro manuscripto – in pubblicazione 2017); Eraclito, Dell’Origine, a cura di A. Tonelli, Feltrinelli, Milano 62016; Parmenide, Sulla natura, a cura di G. Reale, Bompiani, Milano 2001; Ruggiu L., L’altro Parmenide, in Parmenide, Poema sulla natura, a cura di G. Reale – L. Ruggiu, Bompiani, Milano 2003, 19-80.

 

Testi a scelta libera:

Arendt H., L’umanità in tempi bui, Raffaello Cortina, Milano 2006; Florenskij P., La colonna e il fondamento della verità, a cura di N. Valentini, San Paolo, Cinisello Balsamo 2010, 333-404; Biffi G., Canto nuziale. Esercitazione di teologia anagogica, Jaca Book, Milano 2000; Donà M., Dell’essere e del a. Il Poema di Parmenide all’origine del logos aristotelico, in Parmenide, Dell’essere e del a, a cura di M. Donà, Albo Versorio, Milano 2012, 29-99.