Descrizione
Ontologia e MetafisicaObiettivi
Obiettivo del corso è condurre l’intelligenza a scoprire l’essere nella sua dimensione «simbolico-sacramentale» che lascia innanzitutto apparire ogni esistente come dono e gratuità. Questa fondamentale acquisizione connota l’ontologia, la «scienza dell’essere», come fondamentale «scienza della libertà». Sarà questo il guadagno teologico dell’ontologia: senza deformazione alcuna dell’oggetto genuinamente filosofico e abbandonando definitivamente il modello ancillare della filosofia nei confronti della teologia, si lascerà emergere il concorso singolare, specifico e irrinunciabile dell’ontologia all’interno della rivelazione cristiana quale autocomunicazione di Dio in Gesù Cristo.
Programma
L’ontologia si caratterizza come scienza «dell’essere in quanto essere» (Aristotele), capace di percepire in ogni realtà l’evento fondante che è il suo «è». Prima ancora di costituirsi come disciplina filosofica organizzata, l’ontologia esprime la natura intelligente dell’uomo e la sua spontanea attitudine a percepire non soltanto «ciò» che le cose sono (l’essenza), ma anche e prima di tutto il fatto che «sono» (l’esistenza).
In forza di caratteristiche accessibili a tutti e come naturale interlocutore dell’intelligenza, l’esistente si rivela come manifestazione (de-monstratio) di un’Origine dal quale proviene (ex-sistit) e dal quale al tempo stesso si distingue per l’essenza singolare di essa (Essere). Questa presenza dell’Essere nell’ente come origine di quest’ultimo e al tempo stesso impossibilità di confondersi con esso, sostiene il discorso ontologico sulla «causalità»: questa, infatti, oggetto di frequenti equivoci e fraintendimenti, non è la legge rigida e meccanica che presiede la concatenazione dei fenomeni garantendone la dominabilità, ma la lettura «necessaria» dell’esistente come proveniente dalla libertà dell’Essere.
È in questo senso che l’ontologia può essere definita «scienza della Gratuità»: la sua dinamica e il suo percorso terminano infatti davanti all’impossibilità di dire l’esistente senza coinvolgere l’Origine da cui proviene, che coincide con il riconoscimento dell’assoluta gratuità di questo provenire (ek-sistere). L’esistente è il «sacramento» (symbolon) del Donatore, dell’Essere, che appare nel dono come «altro» dal dono e altro «del dono» senza tuttavia apparire mai fuori del dono o senza il dono; questa perenne compenetrazione di rivelazione e nascondimento dell’Essere nell’ente non è però un momento provvisorio di una conoscenza incompiuta, ma la reale conoscenza dell’Essere che si annuncia nell’esistente come indeducibile e indominabile gratuità.
Infine, grazie alla dimensione «simbolico-sacramentale» in cui l’esistente rivela l’Essere come Libertà e Gratuità, l’ontologia si offre come l’orizzonte razionale-veritativo in cui l’uomo si mostra già da sempre aperto alla rivelazione storica di Dio, attestandosi così come interlocutore prioritario e irrinunciabile della teologia.
Docente
Giorgio SGUBBI
Bibliografia
Tommaso D’Aquino, De ente et essentia, a cura di Porro P., Bompiani, Milano 2002; Gilson É., L’essere e l’essenza, Massimo, Milano 1988; Vigna C., Il frammento e l’intero. Indagini sul senso dell’essere e sulla stabilità del sapere, Vita e Pensiero, Milano 2000; Ventimiglia G., To be o esse? La questione dell'essere nel tomismo analitico, Carocci, Roma 2011; Andina T. – Borghini A., «Metafisica e ontologia (o dell’inizio)», in Andina T., Filosofia contemporanea. Uno sguardo globale, Carocci, Roma 2013, 25-57; Bacchini F. – Caputo S. – Dell’Utri M. (a cura di), Methaphysics and Ontology Without Myths, UKSpringer Verlag, Newcastle 2015; Varzi A., Ontologia, Laterza, Roma-Bari 2019; Urbich J. – Zimmer J., Handbuch Ontologie, Heidelberg, Metzler Verlag 2020; Messinese L., Dopo Kant, oltre il problematicismo. Il Novecento come un «romanzo metafisico», Inschibboleth, Roma 2024; Piccolo G., Le domande che vengono prima. Introduzione alla metafisica, Carocci, Roma 2024.