Esegesi AT – Pentateuco 2

Programma

L’esegesi di testi di particolare importanza per la storia del cristianesimo metterà a fuoco la centralità del tempio per la compagine del popolo e per la crescita della sua fede (Levitico), la riflessione sulle difficoltà del cammino e sul ruolo dell’autorità nell’antico Israele (Numeri) e l’ideale di una riorganizzazione del popolo che si prepara ad abitare la terra promessa (Deuteronomio). Le pericopi analizzate saranno considerate dapprima nel loro contesto storico-letterario immediato: si indagherà per questo il senso proprio delle espressioni ebraiche impiegate, il valore dei generi letterari adottati, eventualmente rintracciando la presenza di tradizioni comuni al Vicino Oriente, con l’intento di apprezzare le modalità con cui gli scribi antichi offrono le loro riflessioni sapienziali. Si procederà quindi a mettere in luce come il più ampio contesto storico-letterario delle Scritture, e della vita della comunità che le trasmette e le riceve, arricchisca gli antichi passi di nuovi significati.

Nello specifico si commenteranno passi di Lv 1–5; 8 e 16 per apprezzare la simbolica del sistema cultuale di Israele, comprendere le funzioni dell’officiatura sacerdotale, cogliere il valore del giorno dell’espiazione (yom kippur). La lettura di Lv 11 e 19 guiderà quindi la riflessione sul concetto di purità e sul nesso santità-giustizia («Siate santi! […] Amerai il tuo prossimo come te stesso! Io sono il Signore»).

Lo studio di Nm 10,11–14,55; 21,4-9; 27,12-23 permetterà di entrare nel vivo delle diverse posizioni sull’accoglienza degli stranieri in seno all’antico Israele, sul ruolo della donna all’interno delle istituzioni di governo, sulla nuova identità di Mosè quale personificazione della Legge e sull’identità dei suoi successori. Leggendo i racconti delle mormorazioni si rifletterà sulle insidie dell’ingordigia e dell’ostinazione che portano a rifiutare la terra promessa, nonché sulla simbologia del celebre serpente di bronzo.

L’esegesi di Dt 1; 4; 8 e 24 offrirà un quadro della teologia deuteronomistica, la quale si presenta attraverso la rievocazione del passato, la parenesi e il codice legislativo. Ci si soffermerà pertanto sull’affermazione monoteista e aniconica della religione israelitica, sull’insegnamento dell’ascolto, sulla funzione della memoria. Il Dio invisibile infatti non si vede ma si può obbedire alla sua voce fissata nei comandamenti e riconoscere la sua presenza negli accadimenti della storia. La legge da un lato vuole imprimere ordine alla vita quotidiana nella terra – si leggerà in particolare che cosa si prevede per il caso del divorzio – dall’altro esaurisce la sua funzione solo quando infonde sapienza e salva.