Descrizione
Chiesa e sacramentiObiettivi
Il corso ha l’obiettivo di agevolare la conoscenza della musica cristiana per la liturgia eucaristica, e, tramite la musica, di approfondire la teologia della liturgia stessa. Partendo dallo stretto legame fra canto e culto, storicamente nello stabilirsi delle forme della liturgia cristiana con le sue radici ebraiche, teologicamente ed esegeticamente nell’analizzare le correlazioni bibliche e spirituali fra musica ed azione liturgica, e spiritualmente nell’affrontare il tema del senso del bello nella liturgia (come elemento dell’azione di grazie e strumento pastorale), si presenteranno composizioni basate sulla liturgia dell’Ordinarium Missae. Si tratta di capolavori dell’arte cristiana (non solo cattolica), talora concepiti con la finalità precisa di integrarsi nei tempi e nei modi della liturgia, mentre in altri casi si collocano esplicitamente e volontariamente al di fuori delle necessità pratiche del culto; tutti, però, forniscono un apporto prezioso per l’approfondimento spirituale e teologico dell’eucaristia.
Programma
Obiettivo del corso è fornire agli studenti alcuni strumenti ermeneutici per un approfondimento della teologia dell’eucaristia sviluppata attraverso la musica.
Nei Vangeli di Marco e Matteo, fra l’Ultima Cena e la preghiera del Getsemani è incastonata l’annotazione: «Dopo aver cantato l’inno, uscirono». Nella prassi e nella teologia della Chiesa, la musica ha sempre costituito un elemento di grande importanza nella celebrazione liturgica, grazie alla sua dimensione simbolica, alla sua capacità di «tenere insieme» l’aspetto razionale, affettivo, relazionale e spirituale dell’essere umano, e predisponendolo così all’incontro con il divino. Inoltre, la musica come linguaggio della bellezza è sembrata particolarmente adatta ad «adornare» il sacrificio eucaristico, costituendo anche un parallelo rispetto alla liturgia (cantata e suonata) che l’Apocalisse dipinge nel suo eterno svolgersi davanti al trono di Dio.
Il corso, diretto anche a persone che non abbiano esperienze precedenti di musica, prenderà in esame alcune versioni musicali dell’Ordinarium Missae, a partire dagli inizi della polifonia e fino a giungere ai giorni nostri. Verrà proposta un’analisi del linguaggio musicale e dei suoi simboli, offrendo chiavi interpretative che permettano di comprendere ciò che il compositore ha inteso evidenziare, all’interno del testo liturgico, e la prospettiva entro cui si muove. Si inquadreranno le composizioni all’interno della prospettiva storico-estetica della loro epoca, dimostrando come la musica entra in dialogo con la cultura, il sapere e le sfide del suo tempo. Si discuteranno gli eventuali elementi problematici di alcune versioni, in rapporto alle linee guida magisteriali e a considerazioni di opportunità e di etica della musica.
Infine, si proporrà la possibilità di approfondire alcune altre versioni musicali dell’Ordinarium Missae, non obbligatoriamente provenienti dalla tradizione «eurocolta» (e quindi con aperture nei confronti di patrimoni tradizionali di civiltà extraeuropee, oppure nei confronti di linguaggi musicali rock, pop e simili), secondo la sensibilità e gli interessi particolari degli studenti.
1) Le radici della liturgia: Riconoscere le radici teologiche della presenza della musica nel culto eucaristico, a partire dalla Bibbia e dalla tradizione ebraica, attraverso il periodo patristico, e fino allo stabilirsi dell’Ordinarium Missae nella cristianità latina medievale. Arricchire la conoscenza delle forme musicali del medioevo in Occidente tramite lo studio del patrimonio «gregoriano».
2) La polifonia della comunione/1: Riconoscere le sfide e le risorse estetiche, sociali e religiose rappresentate dall’affermarsi della polifonia: da un lato, esperienza quasi mistica della trascendente bellezza di Dio (come in Dante); dall’altro, professionalizzazione dell’aspetto musicale della liturgia. Comprendere gli interscambi fra teologia, cultura e musica dopo l’anno Mille, anche con un approfondimento sulla teologia della musica in Dante e nella Commedia; confrontare tali visioni estetico/teoretiche con l’esperienza concreta della musica, in particolare nel nascere della «forma-messa» ad opera di G. de Machaut e della scuola fiammingo-borgognona.
3) La polifonia della comunione/2: Approfondire l’esperienza della scuola fiamminga, in particolare con figure come Obrecht, Ockeghem, Josquin.
4) La «messa» e la «Messa» nell’opposizione confessionale/1: Arricchire la conoscenza delle problematiche interconfessionali andando alla radice dei conflitti religiosi del XVI secolo; argomentare i punti di vista delle diverse confessioni cristiane rispetto all’eucaristia, al suo aspetto sacrificale, al suo valore pastorale; comprendere in che modo le diverse teologie dell’eucaristia si siano tradotte in diverse pratiche musicali. Approfondimento sulla musica delle Chiese protestanti (luterana e anglicana: Tallis, Byrd, Thomas Müntzer e i primi compositori luterani).
5) La «messa» e la «Messa» nell’opposizione confessionale/2: La musica per la celebrazione eucaristica nella Riforma cattolica (Palestrina, Victoria, Ruffo, e la tradizione veneziana dei Gabrieli e della policoralità).
6) La Messa in si minore di Bach tra cattolicesimo e luteranesimo: Comprendere il ruolo della Messa in si minore di J.S. Bach sia nella storia della musica (a confronto con la tradizione precedente, p. es. Palestrina, studiata attentamente da Bach, e con quella successiva influenzata da Bach stesso) sia nella storia della Chiesa, con il ruolo svolto da questa composizione nel creare un «ponte» ecumenico fra la teologia protestante e quella cattolica del culto eucaristico. Comprendere il modo in cui una composizione cattolica scritta da un luterano e, peraltro, quasi «inutilizzabile» dal punto di vista pratico possa tuttavia offrire un percorso affascinante di conoscenza ed approfondimento della teologia eucaristica da un punto di vista ecumenico.
7) Lo «spettacolo» della Messa: Arricchire la discussione e la comprensione del ruolo della musica nell’eucaristia affrontando composizioni musicali in cui l’aspetto estetico è talora preponderante, fino al rischio di trasformare la Messa in uno «spettacolo»; argomentare i pro ed i contro di tali atteggiamenti, valutando i rischi e le opportunità pastorali offerte da un atteggiamento «estetico» nei confronti della liturgia, analizzando composizioni di musicisti come Vivaldi e Mozart. Comprendere le tensioni e le frizioni che vi possono essere tra le esigenze del culto e quelle della cultura, le convergenze e le divergenze che si creano fra l’aspirazione al bello ed al piacevole e quelle alla santità ed alla gioia trascendente.
8) Inno alla gioia e rendimento di grazie: Riconoscere le tendenze e le peculiarità filosofico/estetiche del periodo illuminista nel suo trascolorare verso il romanticismo, nonché le particolarità personali e spirituali della visione beethoveniana del divino nella colossale Missa solemnis, con il suo valore artistico/spirituale e le sue problematicità. Comprendere il profondo legame tra la visione filosofica e psicologica del divino in Beethoven e nella sua epoca a confronto con le problematiche di allora e di oggi nella comprensione della liturgia.
9) Divine liturgie: Arricchire la discussione e la comprensione della liturgia cristiana e della sua musica tramite lo studio delle «musiche d’arte» per la liturgia provenienti dalla tradizione ortodossa, in particolare ascoltando le composizioni di Čajkovskij e di Rachmaninov. Comprendere come il diverso ruolo e la diversa visione del mistero eucaristico nelle diverse confessioni cristiane possa condurre a diversi (e complementari) esiti dal punto di vista artistico, particolarmente nell’esperienza di musicisti di fede religiosa ortodossa ma di formazione musicale occidentale, a cavallo tra Ottocento e Novecento.
10) Messe da Requiem: Presentare la forma particolare della Messa da Requiem approfondendo la visione teologica della vita e della morte che essa trasmette, con particolare riferimento ai capolavori di W.A. Mozart e di Giuseppe Verdi. Approfondire il legame fra tale prospettiva e il significato sacramentale del culto eucaristico rispetto all’intercessione per i defunti.
11) Messe per l’oggi: Riconoscere come i diversi linguaggi musicali del Novecento abbiano influito sulla creazione di nuove forme per la liturgia; argomentare il ruolo ed il significato delle scelte musicali come veicolo di contenuti estetici, spirituali, teologici e culturali; comprendere il modo in cui la musica liturgica si inserisce nell’esperienza di fede dell’uomo e della donna di oggi. Si analizzeranno, fra l’altro, la Berliner Messe (1990) di Arvo Pärt, la Atma Mass (2003) e la Missa Wellensis (2013) di John Tavener, la Missa Papae Francisci di Ennio Morricone (2013-2014).
12) Messe «diverse»: Comprendere il ruolo di creazioni musicali e religiose molto diverse fra loro nell’esprimere il rapporto con il sacro di diverse esperienze umane, a partire dalle sfide dell’inculturazione nelle realtà non europee (p. es. Missa Luba e Misa Criolla), passando per esperimenti come la Messa Beat, e fino alle composizioni musicali più «politiche» basate sul testo della Messa, citato letteralmente oppure parafrasato.
Avvertenze
Non è richiesta una preparazione musicale di base; verranno forniti gli strumenti per addentrarsi nel linguaggio musicale durante il corso.
Tipo di esame: Orale con possibilità di approfondimento scritto.
Docente
Chiara BERTOGLIO
Bibliografia
Bertoglio C., Pane, vino e canto. Il mistero eucaristico e la musica, Centro Eucaristico, Ponteranica 2018; Jaschinski E., Breve storia della musica sacra, Queriniana, Brescia 2006; Garbini L., Breve storia della musica sacra. Dal canto sinagogale a Stockhausen, Il Saggiatore, Bologna 2012; Militello S., La mistagogia della musica, San Paolo, Cinisello Balsamo 2022; Rainoldi F., Traditio Canendi, CLV, Roma 2000; Saliers Don E., Musica e teologia, Queriniana, Brescia 2017.